Il dibattito sempre più esteso intorno al tema del riscaldamento climatico si articola intorno a concetti divenuti, ormai, comuni quali “transizione energetica”, “neutralità climatica” e “decarbonizzazione”.
Se il “file rouge” del radicale cambiamento auspicato per lo scenario energetico da qui al 2050, ruota intorno a mega trend quali la mitigazione del fenomeno del cambiamento climatico, l’accesso universale all’energia e la lotta alla povertà energetica, il comparto “energia” è destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale in questo processo.
E’ ormai, infatti, sempre più noto quanto il fenomeno del riscaldamento globale inneschi cambiamenti climatici come desertificazione e aumento di fenomeni estremi e – di fronte ad una comunità scientifica concorde nell’attribuirne la causa a emissioni di gas a effetto serra in atmosfera – è innegabile quanto questo settore ne sia fortemente coinvolto.
Trovare un punto di equilibrio tra le emissioni prodotte e il loro conseguente assorbimento è il tema centrale delle molteplici conferenze mondiali sul clima (COP) che individuano la transizione energetica come il cardine per raggiungere questo obiettivo e tracciano un percorso mirato a sostituire gradualmente una produzione energetica incentrata sui combustibili fossili ad una con bassa (o a zero) emissioni di carbonio, basata su fonti rinnovabili.
Obbiettivi mondiali in tema di energia: le sfide della transizione energetica
Operare scelte energetiche consapevoli e rispettose dell’ambiente è la sfida globale dell’epoca contemporanea e lo è anche per tutta la filiera coinvolta nella produzione, distribuzione e stoccaggio di energia.
Dall’utilizzo di energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e mareomotrice, fino a quella cinetica (attivata dalla camminata umana) e all’idrogeno, il percorso di svolta per traguardare a futuro pulito si appella a un radicale cambiamento di passo caratterizzato dalla riduzione dell’uso di carbone, petrolio e gas in vista dell’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050.
E, nel viaggio verso la decarbonizzazione e la transizione ecologica, uno spazio sempre più importante sarà occupato dalle fonti rinnovabili che forniranno, secondo alcuni studi di settore, 25% circa dell’energia mondiale entro il 2035.
E l’idrogeno?
Perno di una strategia globale mirata ad azzerare le emissioni di gas serra sarà l’utilizzo dell’idrogeno a oggi l’unico carburante a non produrre emissioni inquinanti se non acqua.
Pulito, facile da immagazzinare e trasportare nonché sostenibile, quando ottenuto da fonti energetiche rinnovabili, l’idrogeno rappresenta la migliore fonte di approvvigionamento energetico per un futuro.
L’interesse attuale della comunità internazionale sul tema idrogeno trova ragioni molto più ampie di quelle riguardanti i suoi settori applicativi come il suo ruolo chiave nello stoccaggio di energia elettrica rinnovabile (con le cosiddette tecnologie di power-to-gas), l’innovazione che il vettore potrà apportare sulla componente infrastrutturale del gas fino contributo essenziale a decarbonizzare settori quali i trasporti e produzione di energia termica per riscaldamento.
Un vettore che può, pertanto, rappresentare un importante anello di congiunzione tra la produzione di energia da fonti rinnovabili e un sistema energetico decarbonizzato, contribuendo a rendere il sistema più flessibile e sicuro
Il ruolo delle aziende per sostenere la transizione ecologica: dalle fonti utilizzate alle metodologie di lavoro innovative
La transizione energetica non deve limitarsi alla chiusura progressiva delle centrali a carbone e allo sviluppo di energie pulite ma avviarsi a un cambiamento più radicale di paradigma dell’intero sistema portando vantaggio al clima ma anche all’economia e alla società. In particolare, per le aziende, essere sostenibili significa integrare comportamenti sostenibili nell’etica aziendale favorendo un nuovo modo di fare business che guardi a lungo termine e sappia garantire un futuro alle nuove generazioni.
La sostenibilità (declinata in sociale, ambientale ed economica) rappresenta l’elemento distintivo che permette alle aziende di ottenere un vantaggio competitivo rispetto a chi non le ha integrate ed è, ormai, una componente necessaria per non rischiare di essere esclusi dal mercato.
Ponendo la questione ambientale al centro dei propri investimenti, ogni singola azienda è chiamata in causa per tagliare le emissioni di CO2 e ridurre la propria impronta di carbone.
Le aziende di oggi hanno bisogno di dati, trasparenza e di nuovi modelli di business che derivano da una rete energetica digitalizzata.
I prossimi anni rappresenteranno, perciò, una sfida per molte aziende: i fattori chiave che la nutriranno saranno efficienza energetica e riduzione dei costi di produzione, prezzo dell’energia, tassonomia degli investitori, obiettivi ESG, indipendenza strategica dai combustibili fossili e, non meno importante, capacità di posizionarsi in modo attraente per gli investitori 4.0.
Perchè investire in una fiera per un settore così attuale?
Di fronte alla grande sfida imposta dalla digitalizzazione dell’energia, sempre più aziende si avviano a diventare “prosumer” (insieme produttore e consumatore) contribuendo, contemporaneamente, a ridurre i consumi e a produrre energia rinnovabile. Un panorama particolarmente complesso quello che si pone di fronte ad un comparto chiamato a rinnovarsi velocemente e a cavalcare un processo di portata mondiale. Fare il punto sulla situazione, comprenderne i movimenti e anticiparne l’evoluzione di mercato diventa, così, essenziale.
Partecipare a una fiera di settore può rappresentare l’accesso privilegiato alla più completa panoramica del comparto, confrontarsi con i suoi più qualificati professionisti e incontrare il proprio target di visitatori facilitando le occasioni di business e sviluppando nuovi contatti commerciali.
ALL ENERGY AUSTRALIA – Melbourne è la più importante fiera dedicata al settore delle energie rinnovabili in Australia. Il principale punto di riferimento per un settore destinato ad avere una grossa evoluzione sul territorio nei prossimi anni grazie all’abbondante disponibilità di sole, vento e riserve minerarie nonché alla stabilità politica e alla capacità di realizzazione dei progetti che fanno, di questo continente, una superpotenza nel settore delle energie rinnovabili.
In base ai dati pubblicati da “Austrade nel Benchmark Report 2023” oppure ai dati ICE – profilo paese Australia il paese si colloca in sesta posizione tra quelli migliori dove investire in energie rinnovabili, in settima per i brevetti pro-capite ed in “pole position” per la produzione pro capite di energia solare al mondo e mira a diventare un importante esportatore di energia rinnovabile.
Energia a zero emissioni di carbonio e progressi nella produzione dell’idrogeno saranno i fiori all’occhiello della strategia energetica futura del paese, in particolare per la produzione di idrogeno verde per cui l’Australia è all’avanguardia.
Un’opportunità troppo importante per non essere colta al meglio e, a fianco di chi, come CL Events, opera da anni nell’ambito delle fiere internazionali ed è in grado di offrire un servizio di consulenza completo insieme a un percorso di affiancamento mirato a progettare il corretto ingresso nel mercato australiano e a definire al meglio tutte le fasi di pianificazione e organizzazione in fiera (link interno Servizi CL events”). Una consulenza a 360° per tutto il ciclo di lavorazione della fiera. Per qualsiasi informazione non esitare a contattarci!